CAMPIONISSIMO ME

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02|01|2015_15|03|2015

Campionissimo me”, Riccardo Guasco un illustratore sul tracciato: illustrazioni, disegni e schizzi intorno al mondo del ciclismo.

Nella mostra vengono esposte tutte le opere che negli anni Riccardo Guasco, individuato da “La Repubblica” tra gli undici illustratori italiani che tutto il mondo ci invidia, ha realizzato sul tema del ciclismo insieme a molti nuovi lavori fatti appositamente per il Museo dei Campionissimi e per questo evento.

La mostra è accompagnata da alcune biciclette storiche gentilmente concesse in prestito dalla Mitica, la corsa vintage che nel 2015 festeggerà la sua terza edizione e con cui il Museo dei Campionissimi intende proseguire la proficua collaborazione per la promozione del nostro territorio. Tra l’altro, proprio Riccardo Guasco è l’autore dell’immagine della Mitica, nonché delle scenografie degli spettacoli di Massimo Poggio dedicati al ciclismo.

Biografia di Riccardo Guasco

Riccardo Guasco, “rik”, illustratore e pittore, è nato ad Alessandria nel 1975. Influenzato da movimenti come il cubismo e il futurismo e da personaggi come Picasso, Depero, Feininger, Savignac, Chaplin, pensa che disegnare sia una forma di poesia e con linee semplici e pochi colori cerca la leggerezza della forma e il calore cromatico. I suoi lavori sono costellati di altissime case, biciclette, grandi cetacei, uccelli migratori, barche sospese, nuvole e altri oggetti forse provenienti da un posto chiamato fantasia. Le sue illustrazioni appaiono su campagne pubblicitarie, riviste, libri, cappelli e biciclette. Ha collaborato con Eni, TIM, Diesel, Rizzoli, Campo Viejo, Giunti, Moleskine, Rapha, Thames & Hudson, DeAgostini, TBWA,Sole 24 Ore, Emergency

Subito dopo l’inaugurazione della mostra, è stato presentato il nuovo libro di Davide De Zan, “Pantani è tornato”, un lavoro d’inchiesta puntiglioso e serrato con cui il noto giornalista e conduttore sportivo apre nuovi scenari sulla prematura morte del Pirata.

La storia parte dalle immagini di Marco Pantani scortato dai carabinieri a Madonna di Campiglio il 5 giugno 1999. Per qualcuno, quel giorno crolla un mito. Per Pantani è il mondo stesso a crollare. Insieme alla maglia rosa gli sfilano l’onore, e un gran pezzo di vita. È una discesa agli inferi, che il Pirata compie scalino dopo scalino e si consuma il 14 febbraio di cinque anni dopo nel residence di Rimini dove viene trovato morto. Overdose è il verdetto del giudice. Qualcosa di molto simile a un suicidio per il resto del mondo. Qualcuno continua a nutrire dubbi su quella conclusione ma servono nuovi elementi e molto coraggio per spingere la magistratura a riaprire il caso. Il pubblico del Museo dei Campionissimi potrà conoscere tutti i retroscena della vicenda direttamente dall’autore, Davide De Zan, in un intervista condotta dal giornalista novese Luciano Asborno.