Di segni e miraggi

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Il Barocco genovese nelle collezioni private dell’Oltregiogo

A cura di Valentina Frascarolo e Chiara Vignola


Protagonista di questa nuova mostra è una rigorosa selezione di dipinti e disegni di ambito seicentesco genovese provenienti da collezioni private dell’Oltregiogo, quel territorio storicamente legato alla Repubblica ligure, che ne identificava i possedimenti a nord della Superba, a cavallo dell’Appennino, di cui Novi Ligure era la città più rilevante.

A trent’anni dalla mostra “Genova nell’età barocca” curata da Ezia Gavazza e Giovanna Rotondi Terminiello presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola che per prima ha fatto conoscere al grande pubblico i protagonisti del barocco genovese, Novi Ligure collabora con la città di Genova nella prosecuzione di questi fondamentali studi e approfondimenti.

Il titolo scelto DI SEGNI E MIRAGGI pone l’accento sulla forte componente illusionistica dell’arte di questo particolare momento storico in grado di ingannare l’occhio, riuscendo a trasformare una combinazione di segni, che nulla hanno a che vedere con la naturale fattezza delle cose da raffigurare, in una proiezione della realtà efficacie e seducente: un miraggio.

I segni disegnativi o pittorici riescono infatti a dare vita a quei miraggi che sono i manufatti artistici: chiaroscuri che si fanno materia, linee che restituiscono il movimento, pennellate che danno il senso della morbidezza, sfumati che rendono percepibile l’impalpabile. Segni potenziati all’interno del panorama artistico seicentesco nel perseguire quella volontà di totale coinvolgimento sensoriale propria dell’estetica barocca.

Il voluto gioco di parole (di segni / disegni) intende sottolineare il ruolo di coprotagonista, all’interno del percorso espositivo, del disegno che, a partire dalla metà del Cinquecento e poi ancora con sempre maggiore convinzione nel Seicento, si afferma come forma d’arte autonoma, in grado di esprimere un’efficacie interpretazione del reale al pari della pittura.

Ciascuna delle trentanove opere esposte, molte delle quali inedite, – dagli straordinari esemplari disegnativi di Luca Cambiaso e Giovanni Battista Castello il Bergamasco, passando per i dipinti di Bernardo Strozzi, Luciano Borzone, Giovanni Andrea De Ferrari, Orazio De Ferrari, Anton Maria Vassallo e degli allievi di Valerio Castello, sino alle tele e alle opere su carta di Domenico Piola – offre il suo contributo per cogliere la pluralità di percorsi e di soluzioni originali all’interno della cultura figurative del Barocco genovese, così ricco di forze interne e apporti esterni.

I collezionisti coinvolti, accorti conoscitori della cultura e della storia dell’Oltregiogo, hanno iniziato la loro ricerca circa quindici anni fa e molte delle loro opere negli anni, sono state esposte in mostre di rilievo nazionale e internazionale, indice di una non comune propensione alla condivisione di cultura e bellezza.

Un’ulteriore occasione di approfondimento e godimento dei dipinti e dei disegni di queste notevoli collezioni private, attraverso l’esposizione di preziose testimonianze artistiche della felicissima stagione della cultura artistica del Barocco genovese e a un nuovo sguardo sulle medesime, è offerta oggi dalla mostra Di Segni e Miraggi. La scelta del Museo di proseguire l’attività culturale approfondendo le tracce liguri del territorio, appartenuto storicamente all’Oltregiogo genovese, si collega all’obiettivo di recuperarne l’identità storica.

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Novi Ligure, Museo dei Campionissimi (Sale d’arte), viale dei Campionissimi 2

In mostra dal 9 aprile al 9 giugno 2022 – PROROGATA FINO AL 26 GIUGNO 2022
Orari: venerdì 16 – 20;
sabato, domenica e festivi 10 – 13 | 16 – 20

Biglietti: 7 euro intero, 4 euro ridotto

INFO: Tel. 0143 772 266/230
museodeicampionissimi@comune.noviligure.al.it
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